Regole per giocare a Lorenzo il Magnifico
Introduzione
Quant'è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza» Questa è il versetto che simboleggia al meglio la filosofia - letteraria e non - di Lorenzo de Medici, indimenticabile poeta classe 1449 considerato tutt'oggi come uno degli maggiori illuminati del pensiero Rinascimentale. E non a torto, considerato che non solo è stato un leggendario mecenate ma, che ci ha anche mostrato, con le sue opere, tutto ciò che c'è di buono nell' animo umano e quando potesse un uomo viaggiare nei sentieri dello spirito pur essendo ancorato nel solco terreno ( Era pur sempre un sovrano). Qual modo migliore per omaggiare uno spirito positivo che non dedicargli il tributo all' ottimismo per eccellenza, cioè un gioco.Qui entra in scena, per l' appunto, " Lorenzo il Magnifico", gioco di società della tutto dedicato all' intramontabile Fiorentino. Questo gioco ci porta dritti nella realtà di cui era protagonista, mettendoci in competizione nei panni di 4 signorotti della città di Dante disposti a tutti pur di conquistare il potere assoluto. E a proposito di conquistare che ne diresti di conquistarti la tua fetta di torta con delle semplici regole ? Dunque accedete alla vostra vecchia nuova Firenze perché si va a giocare.
Appassionati al Magnifico
Questa è più che altro una regola una regola numero 0, ma se vuoi apprezzare il gioco nella sua interezza devi studiare la storia di Lorenzo il Magnifico, comprendere quale sia il pensiero che è alla base della cultura umanista che ha contribuito a formare, esserne grato e soprattutto, sognmare come lui ha sognato.
Un' opera senza dubbio rappresentativa è il " Corinto", poemetto bucolico composto nel 1486 e pesantemente influenzata dalla poetica virgiliana.Attraverso il lamento del passionale protagonista omnonimo, il poeta smaschera l' apparente gaiezza dell' edonismo imperante della sua epoca, rivelando come in realtà, essa celi una maschera di tristezza e malinconia senza fine. Esattamente però come nel Leopardi è solo apparentente un pessimisismo disilluso. In realtà è un canto si malinconico, ma di un prode cercatore della vita e dell' amore.Una disamina rappresentativa è in questi versiSol Corinto pastor ne' boschi folti
cantava per amor di Galatea
tra' faggi, e non v'è altri che l'ascolti:
né alle luci lacrimose avea
data quiete alcuna, anzi soletto
con questi versi il suo amor piangea:
? O Galatea, perché tanto in dispetto
hai Corinto pastor, che t'ama tanto?
perché vuoi tu che muoia il poveretto?
Qual sieno i mia sospiri e il tristo pianto
odonlo i boschi, e tu, Notte, lo senti,
poi ch'io son sotto il tuo stellato ammanto.
Sanza sospetto i ben pasciuti armenti
lieti si stanno nella lor quiete,
e ruminando forse erbe pallenti.
Le pecorelle ancor drento alla rete,
guardate dal can vigile, si stanno
all'aura fresca dormienti e liete.
Io piango non udito il duro affanno,
i pianti, i prieghi e le parole all'ugge:
che, se udite non son, che frutto fanno?
Deh, come innanzi agli occhi nostri fugge,
non fugge giù davanti dal pensiero!
ché poi più che presente il cor mi strugge.
Come già il Sommo Poeta con Beatrice o come nel Cantico dei Cantici, qui non vediamo l' amore come oggetto del desidero brutale e puramente erotico che caratterizza il pensiero di oggi, ma bensi come volontà di perfezionamento e di non resa, non a casi negli ultimi versi il cantore assume su se simbolicamente il dolore e la malinconia della disillusione amorosa. Se capirete questo vi approccierete al gioco con una foma mentis differente. Ah, vien da se: studia anche il Rinascimento.
Il potere è nei dadi
Non ci crederai, ma questi piccoli strumenti cubici non sono solo un mezzo per avanzare nel gioco ma nascondono un potere inimmaginabile che, se gestito bene, ti permetterà di assicurarti il trionfo e diventare il signore incontrastato della tua terra Ogni giocatore infatti più lanciare 3 dadi eguali ad un numero corrispondente di lavoratori del suo impero. Inizialmente la vostra forza sarà 0, quindi sarete praticamente il Magikarp dei signori feudali. Tuttavia potrete potenziare la vostra manodopera effettuando acquisti di carte, acquisendo risorse nel corso del gioco e convertirle in punti. Spendi ciò che hai saggiamente e vincerai.
Fides et ratio
Ebbene si. Devi avere fiducia assoluta nella Provvidenza divina per sopravvivere a questo gioco. Squisitamente a tema, non trovi ? Comunque, devi sapere che dopo ogni due turni al giocatore viene inflitto un malus che colpirà in maniera pesante i vostri punti vita. Per poter sopravvivere devi gestire le tue azioni saggiamente in questi turni. Puoi spendere tutti i vostri turni in carte che ristorano la vita oppure optare per un gioco più equilibrato prendendo sia carte rigenerative sia carte per accedere alle missioni più in fretta e vincere la partita in quattro e quattr' otto. Insomma la fede va bilanciata con la ragione. Ah, già, ho dimenticato di dirti che il tuo scopo finale è conquistare l' appoggio del Vaticano.
Addizionale è ottimale
Prima di iniziare la partita c'è la possibilità di aggiungere o eliminare una regola opzionale: L' utilizzo di leader combattenti. All' inizio non sembrano offrirti un granchè, ma ti assicuro che questi guerrieri carismatici sono potentissimi e saranno il tuo asso nella manica per vincere senza preoccupazioni. Se non ci credi......... Beh, puoi testarlo giocando.
Frui Ludo
Come dal titolo sopra.... Divertiti. Goditi questo gioco appassionante per tutte le famiglie e gli amici, lascia andare la tua mente e viaggia verso quei mondi pieni di luci e ombre. Vivi quel mondo rinato dagli oscurantismi. Perché in fondo la vera regola di ogni gioco è partecipare è divertirti. Concludiamo citando ancora una volte le splendide parole di Lorenzo de Medici: Quant'è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza».