Come studiare una strategia vincente a Sittuyin
Introduzione
Il sittuyin è una particolare tipologia di scacchi, chiamata scacchi burmesi, che proviene dal gioco indiano del chaturanga che è arrivata in Europa nel corso dell'ottavo secolo. Il nome del gioco significa guerra dei quattro guerrieri. Questo perché i personaggi nel gioco sono 4, a differenza degli scacchi, e si muovono in maniera particolare rispetto ad essi. Visto che però in europa il gioco degli scacchi era più frequente, al giorno d'oggi troviamo una versione simile agli scacchi e una originale. Il tabellone di gioco si presenta come una "scacchiera" 8x8 formando un quadrato di 64 celle. Quest'ultimo viene diviso in quattro parti da una croce e su questa si muove il personaggio del generale, che verrà esplicato dopo. In generale questo gioco possiede la medesima complessità di tutte le varie varianti di scacchi, in quanto, sebbene, possa sembrare semplice da un lato, è più complicato da un'altro. Ecco come studiare una strategia vincente a Sittuyin.
Occorrente
- Tabellone
Pezzi
Come detto prima, il gioco del Sittuyin, prende spunto dagli scacchi, ma si differenzia nella sua versione originale. Quella però sviluppata in Europa possiede i seguenti pezzi con le seguenti movenze:
- Mingyi (Il re): Si muove cosi come si muove il Re nel gioco degli scacchi (Una casella in qualsiasi direzione).
- Sitke (Il generale): Equivale alla regina degli scacchi, si muove lungo le diagonali disegnate sul tabellone
- Sin (L'elefante): Esso si muove come il generale d'argento nel gioco dello shogi. In particolare in qualsiasi direzione obliqua e solo un punto avanti.
- Myin (Il cavallo): Si muove come il cavallo degli scacchi (Due caselle in una direzione e una a lato)
- Yahhta (Il carro): Si muove nella medesima direzione della torre degli scacchi (Cioè nelle quattro direzioni ortogonali in qualsiasi casella)
- Ne (Il lord feudale): Equivale ad un pedone degli scacchi. Si muove cosi come il mingyi ma solo in avanti.
Regole
La principale differenza con gli scacchi la troviamo nella posizione dei personaggi. All'inizio infatti gli unici presenti sul tabellone sono i Ne (Lord feudali), che formano una sorta di muro che divide il campo in due parti. I restanti pezzi verranno messi dietro ad essi e sono posizionabili arbitrariamente nei turni successivi, ma con un preciso ordine. Ovviamente anche qui vale la regola che prevedere che i bianchi (o rossi) giochino per primi rispetto ai neri. Si posizionano prima i Yahhta (i carri) dietro qualsiasi delle caselle (Nei tornei ufficiali vi è anche un limite a quanto dietro è possibile posizionarli). Gli altri pezzi invece vanno posizionati in un'ordine che di solito è stabilito a priori tra i due giocatori e sono posizionabili in qualsiasi casella (vale ovviamente lo stesso discorso per i tornei ufficiali.
Strategie
Per poter vincere in questo gioco sono necessarie due cose. In primis il posizionamento, e poi ovviamente tutta la complessità sia degli scacchi che dello shogi. Questo perché i pedoni possono evolversi (Nel senso inteso dello shogi) appena arrivano alla diagonale. Vi saranno ovviamente due pedoni posizionati a priori sulla croce che si "evolveranno" se si muoveranno e poi torneranno in turni successivi. La definizione della strategia vincente è quindi possibile solo se, ovviamente si conoscono i modo approfondito strategia derivanti dai due giochi di riferimento, ma ciò che va aggiunto è la posizione. Questa infatti può garantire tanto un vantaggio, quanto uno svantaggio. Va detto che è possibile decidere delle posizioni iniziali speculari, in modo tale che i giocatori partano al medesimo punto. In generale questa tipologia è utilizzata in tornei ufficiali, in quanto, cambiando le posizioni, si distruggono eventuali strategie precedentemente fatte e si mette alla prova l'adattabilità del giocatore
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Consigli
- Conoscere le basi degli scacchi