Come si gioca a Shogi
Introduzione
Lo Shogi è un classico gioco da tavolo strategico e deriva dall'antico gioco indiano detto chaturanga. Per dare una rapida idea di cosa esso sia, lo si può vedere come il nostrano gioco degli scacchi. Data questa prospettiva è quindi ovvio aspettarsi un gioco molto competitivo e complesso se scoperto nel dettaglio. In particolare l'obbiettivo principale del gioco è quello di fare scacco matto (Cioè attaccare il Re e impedirgli di fuggire) in modo similare a come accade con gli scacchi. Inoltre, al contrario di questi ultimi è il giocatore "nero" a muovere per primo, ma siccome le pedine risultano essere tutte uguali ciò che le differenzia è la direzione in cui esse si muovono e sono posizionate.
Ecco quindi come si gioca a Shogi, gli scacchi giapponesi.
I pezzi di gioco
Come negli scacchi, lo Shogi possiede diversi pezzi, ognuno con una diversa posizione iniziale e con un diverso movimento. In particolare i seguenti pezzi, nuovi nel gioco degli scacchi, posseggono questi movimenti:
- Il Generale Oro che è in grado di muoversi in tutte le direzioni tranne all'indietro in diagonale.
- Il Generale Argento che è in grado di muoversi in avanti e in qualsiasi direzione diagonale.
- La Lancia, che si muove solo in avanti di tutte le caselle che si vuole.
Questi pezzi poi sono cosi come negli scacchi, ma in particolare abbiamo:
- Un re che è in grado di muoversi in tutte le direzioni di una sola casella.
- Il Cavallo col classico movimento ad L, che però è in grado di andare solo d'avanti.
- L'Alfiere, che è in grado di muoversi in diagonale di quante caselle si vuole.
- La Torre, che è in grado di muoversi a segno di più di quante direzioni si vuole.
- Il Pedone, che è in grado di muoversi solo in avanti (e non in obliquo come negli scacchi).
Promozione
Questa è la parte interessante di questo gioco, nonchè gira tutta la sua complessità. Siccome gran parte dei pezzi possono muoversi solo in avanti, essi dopo un certo numero di turni saranno inutilizzabili, a tal scopo è stata creata la "promozione". Nel gioco dello Shogi un pezzo viene "promosso" quando raggiunge la linea più lontana dal giocatore che lo muove. Ovviamente questa meccanica comporta delle eccezioni e delle regole ben precise.
- La promozione è a discrezione del giocatore ad eccezione di Pedoni, Cavalli (Che può anche essere promosso nella penultima linea) e Lance, che arrivati al capolinea, al turno successivo non potrebbero più eseguire mosse.
- Il Re, Il Generale Oro e tutte le altre pedine già promosse non possono cambiare il loro status nuovamente.
- Quando promossi, Torre e Alfiere sono in grado di muoversi, oltre che nelle direzioni precedenti, anche nelle rispettive direzioni mancanti ma di una sola casella (Come il re)
- Quando promossi, i restanti pezzi sono in grado di muoversi come il Generale Oro perdendo i precedenti movimenti.
Questo significa che per attuare una buona strategia è necessario avere un misto di pedine che siano in grado di muoversi da "promosse" e alcune in grado di muoversi normalmente.
Paracadutaggio
Altra parte molto interessante di questo gioco è il "Paracadutaggio". Esso è da considerarsi, volendo fare un paragone, alla ripresa di pezzi da scacchi quando il pedone raggiunge l'ultima linea avversaria. Per effettuare un paracadutaggio il giocatore deve catturare una pedina avversaria e può scegliere, dal turno successivo, di inserire la stessa in un qualsiasi punto del tabellone che sia una casella libera. Questa meccanica di gioco però è molto particolare ed è dettata da regole altrettanto precise.
- I pezzi che è possibile paracadutare devono essere stati quelli catturati (E non quelli persi) e solo al turno successivo.
- I pezzi che vengono paracadutati in zona di promozione non vengono promossi nel medesimo turno, ma è necessario che questi compiano un movimento normale.
- A pro di ciò non è possibile posizione il Cavallo, una lancia oppure un pedone sull'ultima linea (Penultima in caso del cavallo), in quanto al turno successivo non avrebbero mosse legali da fare.
In particolare vi sono una serie di regole valide solo per il Pedone, che a causa del suo unico movimento in avanti ha una sorte particolare:
- Non è possibile posizione un pedone sulla stessa colonna di un pedone non promosso in possesso del medessimo giocatore, perché, in caso di necessità non potrebbe effettuare mosse legali.
- Un pedone inoltre non può essere paracadutato di fronte al Re, provocando cosi scacco.
La Cattura
La cattura di un pezzo avviene nel medesimo modo in cui i pezzi degli scacchi vengono "mangiati". Se un pezzo si muove in una direzione in cui vi è un pezzo nemico, allora questo può essere "catturato" e richiamato nel turno successivo. I pezzi inoltre non possono scavalcare altri pezzi, che siano propri o dell'avversario se non catturandoli. In particolare il giocatore è limitato nel movimento se è il proprio pezzo ad essere nel mezzo dello stesso.
Termine della partita
Cosi come negli scacchi, anche nello Shogi se il Re venisse bloccato e non fosse più in grado di eseguire mosse legali, la partita viene vinta. Normalmente il giocatori però la abbandonano molto prima in quanto, quando vengono a mancare un numero sufficiente di pezzi per vincere, è molto più semplice dichiarare forfait. Vi sono però dei casi in cui la partita può anche terminare in modo differente.
- Scacco perpetuo: il giocatore che effettua lo scacco seguendo lo stesso numero di mosse perde, ma questo deve essere effettuato negli stessi punti e dalle stesse pedine più di 4 volte.
- Ripetizione: Se la posizione delle pedine viene ripetuta 4 volte da ambedue le parti, e quindi in un certo senso le pedine si muovono in circolo, essa è da considerarsi no contest.
- Impasse: quando ambedue i re raggiungono la rispettiva reciproca zona di promozione senza che l'avversario sia in grado di effettuare uno scacco matto. In particolare arrivati a questo punto vengono conteggiati i pezzi seguendo un punteggio prestabilito. Torre e alfiere valgono 5 punti e il resto 1. Se un giocatore raggiunge meno di 24 punti perde. Se ambedue non superano o superano si ottiene il no contest.
- No Contest: In sostanza è il pari degli scacchi, ma in realtà, visto le varie forme in cui è possibile ottenerlo, può aprire le porte ad una seconda partita con possibili handicap da parte di uno o l'altro giocatore. In generale però questo vale solo nel caso di partite professionali.